L'Oratorio
La sede dell’Arciconfraternita è l’Oratorio della Natività di Maria Santissima (ex parrocchiale dell’Assunta) situato in piazza Castello, un’ampia spianata nel centro storico di Masone, realizzata alla fine del XVIII sec dopo l’incendio del paese e la distruzione del castello avvenuta nel 1747 da parte degli austriaci.
L’Arciconfraternita vi si trasferì a causa della II guerra mondiale, poiché il vecchio Oratorio venne sequestrato dalle truppe di occupazione ed adibito a dormitorio e magazzino.
L’interno dell’Oratorio attuale non presenta la disposizione tipica degli oratori liguri: da una estremità l’altar maggiore, dall’altra i seggi dei Priori e del Consiglio, lateralmente quelli dei confratelli (così era nell’Oratorio vecchio) ma un adattamento all’uso di Oratorio di una precedente Parrocchiale.
I seggi dei Priori e del Consiglio sono infatti nel coro dietro l’altare maggiore, mentre i banchi dei confratelli sono disposti frontalmente ad essa.
L’Altare maggiore è dedicato alla Natività di Maria Vergine, è realizzato in marmi policromi ed è datato 1769, dietro l’ altare il coro in legno sormontato da una tela di ignoto raffigurante Maria bambina, S. Gioacchino, S. Anna, Dio Padre fra gli angeli e figure di levatrici.
Altri quattro altari sono dedicati di S. Lucia patrona dei chiodaioli e dei carbonai e dei Santi Giuseppe e Antonio Abate, patroni degli artigiani e dei contadini, S. Nicola da Tolentino che intercede presso Maria per le anime purganti e a N.S. del Rosario.
Lateralmentei dipinti de La Madonna del monte Bonicca che apparve alle genti di Masone e Campoligure l’11 settembre 1595 portando la pace fra i due paesi e quattro scene della Vita di Maria.
Gli affreschi raffigurano i Santi Pietro e Paolo, sulla volta la Madonna Assunta, i Santi degli altari laterali, la S. Croce, il S. Volto, S. Giuseppe, Cristo in gloria, l’allegoria della Fede e S. Giovanni Battista (patrono di Genova)
Nell’Oratorio sono conservati tre grandi Crocifissi processionali, due più piccoli per i ragazzi, la Croce processionale, le casse, ossia i simulacri, di Maria Bambina e della Madonna del Rosario, il Gonfalone delle feste e quello della morte (portato ai funerali fino agli anni '70).
Nei sotterranei esiste una cripta, è un cimitero formato da tre locali collegati fra loro, servì come fossa per la tumulazione dei defunti fino a che fra il XVIII e il XIX non venne costruito il nuovo camposanto.
I sacelli erano divisi, sono accessibili quelli per gli uomini, le donne, i bambini, i religiosi, i nobili, mentre restano ancora chiusi quelli per i Confratelli, le Consorelle ed i forestieri.
Nella cripta è stata realizzata una cappella, vi sono conservati dei rottami marmorei, alcuni dei quali appartenenti alla primitiva chiesa di S. Maria sotto il Castello (oggi abitazione). Essa fu sede della prima della Parrocchia, e da metà '500 fino al 1665 divenne Oratorio.
L'Oratorio fuori della porta
L’Oratorio Fuori Porta fu costruito ad opera di un lascito del Confratello Sebastiano Macciò appena fuori la porta del paese, ed aperto al culto il 1 novembre 1665. Venne occupato dalle truppe naziste durante la seconda guerra mondiale che lo utilizzarono come dormitorio, ed al termine del conflitto, rovinato ogni suo arredo, non fu più agibile per le funzioni religiose.
Esso presentava la tipica disposizione dell’Oratorio ligure, ad un lato l’Altare, all’estremo opposto i seggi dei priori, ai lati i seggi dei Confrtelli.
Restano gli stucchi di due cornici laterali, le colonne dell’altar maggiore e la volta del presbiterio affrescata con il monogramma mariano, mentre quella della navata è decorata con stelle.
L'Oratorio fuori porta, oggi è una sala polivalente utilizzato per manifestazioni a carattere culturale.
La Cappelletta
Il Santuario di N.S. Signora della Cappelletta, un tempo dipendente dall’ amministrazione dell’ Oratorio, è dedicato al SS. Nome di Maria, festeggiato nella domenica successiva l’8 settembre.
Esso è situato lungo la strada della Cannellona, l’antica via che univa la marina di Voltri al versante padano, nel luogo dove un tale Macciò fece costruire un’ edicola mariana dopo essere sfuggito all’assalto dei briganti, la quale divenne da subito meta di devozione.
Nel 1657 Masone fu risparmiato dalla pestilenza che decimò il genovesato, il fatto fu attribuito all’intercessione di Maria e l’ Arcionfraternita eresse un Santuario che fu ampliato nei secoli.
La tradizione vuole che la Madonna apparisse ad una appestata proveniente da Voltri che trasportava pane infetto, la donnaudì le parole di Maria: "Fermati o donna, più non andare, il popolo di Masone lo voglio salvare", tornò sui suoi passi e poco oltre morì.
Da allora, i Confratelli, il Clero ed il Popolo di Masone, fecero di voto di recarsi al Santuario il 2 luglio di ogni anno, nel giorno della Visitazione, a cui seguì il voto della domenica successiva quale ringraziamento per la cessazione del colera del 1854.
Il Santuario fu sottratto all’Arciconfraternita dalle leggi napoleoniche nel 1811 e venne assegnato alla Parrocchia di Masone, a nulla valsero i ricorsi dopo la caduta di Napoleone, capitolò la Repubblica di Genova e l’appena instaurato Regno di Savoia, mantenne la nuova proprietà.
Oggigiorno, la Cappelletta, è meta di devozione della popolazione locale, e specie nei mesi estivi, di molti turisti che possono godere della splendida cornice che circonda il Santuario.