Questa sezione di cenni storici è estratta dalla raccolta “Confraternite Napoletane” scritto da Antonio Lazzarini ed edito da Laurenziana nel 1995.
L’Arciconfraternita dell’Ecce Homo al Cerriglio
Nella documentazione d’archivio viene più volte evidenziato l’atto del Maggio 1620 relativo alla costituzione ufficiale, nonché il nome di padre Lorenzo Fasano, Guardiano del Convento di Santa Maria La Nova, come promotore e coordinatore dell’iniziativa. Grazie alla sua influenza, la Confraternita poté usufruire di alcuni terranei sottostanti il Convento siti nell’antico vicolo del Cerriglio. Questi vani, in tempi precedenti, cioè fino ai primi anni del sec. XVI erano usati come via di comunicazione più breve tra la parte alta in cui era posto il Convento ed il vicolo del Cerriglio.
La Chiesa dell’Ecce Homo al Cerriglio, realizzata nel 1620 ubicata nell’omonima strada è compresa nell’insula della Chiesa di S. Maria la Nova, (realizzata nel 1279 per concessione del re Carlo I d’Angiò ai frati francescani), all’interno della Chiesa vi è la Scala Santa” che si compone di 33 gradini in marmo, messi in opera cominciando dall’alto in modo che non fossero calpestati dai piedi dei muratori, ma toccati solo dalle ginocchia dei fedeli che salivano la “Scala Santa” pregando e chiedendo grazie. La Scala Santa è, nella tradizione cristiana, la scala salita da Gesu’ per raggiungere l'aula dove avrebbe subìto l'interrogatorio di Ponzio Pilato prima della crocifissione. La Scala può a giusto titolo considerarsi la misura della devozione popolare alla Passione.
La Chiesa dell’Ecce Homo al Cerriglio all’interno presenta una decorazione roccocò dovuto al successivo restauro avvenuto nel XVIII secolo, la volta è affrescata, i pavimenti sono in maiolica di Vietri.
I confratelli, con molte e sudate elemosine, adattarono i luoghi ad oratorio, sagrestia e stanza di amministrazione. Non poterono ricavare l’ipogeo per la eccessiva umidità del sottosuolo, ma il sempre autorevole intervento del Padre Guardiano, consentì loro di poter usare, per i confrati defunti, quello del sovrastante Tempio di Santa Maria la Nova, proprio di fronte al pulpito. Successivamente, con istrumento per Notar Marco Meloio del 22 Settembre 1673, la Confraternita acquistò dai monaci un altro piccolo ipogeo adiacente a quello che già possedevano.
Una ulteriore ricerca presso gli archivi ha dato la certezza che i locali al vico Cerriglio vennero acquisiti al Sodadilizio con istrumento redatto dal Notaio Giovanni Leonardo Campanile il 2 Giugno del 1620, pesenti alla stipula il Molto Reverendo Padre Arcangelo, Provinciale Serafico dell’Ordine, i RR. PP. Clemente da Nola, Domenico da Napoli ed il già citato P. Fasano.
I confrati si diedero delle regole che descrivevano soprattutto gli obblighi dei confratelli all’osservanza dei riti e delle liturgie; più articolate regole statutarie, comprendenti anche i benefici materiali, l’assistenza medica, i sussidi, i maritaggi, le onoranze funebri, furono elaborate nel 1662 ed approvate con regio assenso di Don Pedro Attanasio d’Aragona, Duca di Cordova e Viceré di Napoli, il 3 Ottobre del 1669.
Vennero osservate con metodico zelo per quasi un secolo prima di essere quasi totalmente modificate nella tornata assembleare del 18 Novembre 1755 ed approvate con Real Decreto del re Carlo III il 10 Luglio 1756.
Un ulteriore aggiornamento alle disposizioni e normative di legge si ebbe nell’Ottobre del 1831.
Tutti gli originale degli atti e decreti sopracitati sono conservati con cura presso l’archivio della Confraternita.
Con Breve pontificio, il sodalizio venne elevato a Arciconfraternita ed aggregato a quella del SS. Salvatore ad Sancta Sanctorum di Roma in modo che tutti gli iscritti potessero godere dei benefici spirituali concessi a tale Congregazione, compresa la facoltà di istituire una “Scala Santa”.
Come già detto, i confrati dovevano sottostare alla rigorosa osservanza dei riti che si svolgevano nell’Oratorio nelle Domeniche e giorni festivi e partecipare, con sacco e tosone, nei colori rosso e bianco, alla solenne processione del Corpus Domini, in posto d’onore.
L’Arciconfraternita, nata povera e da persone di modeste origini, poté beneficiare di alcuni lasciti considerevoli fatti da alcuni associati che, colpiti dalla peste del 1656, vollero acquisire titoli di merito prima di morire.
Nella “Nota dei Luoghi pii laicali e misti della Città” dell’anno 1788, il Sodalizio è così individuato: “Congregazione Ecce Homo sotto il convento di S. Maria la Nova, con Monte di Sorelle e confidenza del quondam Tommaso Manso per opera di quatto maritaggi di ducati 20 l’uno alle figlie dè fratelli. Prestazione di ducati tre.
L’evoluzione dei tempi, le mutate esigenze dell’arciconfraternita, le nuove leggi pattizie tra Stato e Chiesa causarono altre modifiche ai regolamenti, ma si deve riconoscere che essa è tra le poche che conservano intatte tradizioni, scopi e profonde memorie di un passato glorioso.
Orario di visita: 9.30 - 13.00 (chiuso il martedì) Opening hours: 9.30 - 13.00 (closed tuesdays)
ingresso a pagamento / Admission fee € 3,00 ingresso libero per Maggio dei Monumenti free admittance May Monuments
Info e prenotazioni visite Individuali e gruppi Info and reservation visit Individuals and Groups 339.3320366 / 335.8203537
Via del Cerriglio, 12 - 80134 Napoli - Tel. 081.5511681
Fonte: http://www.naculture.it/strutture-turistiche/5