A maggior gloria di Dio, nell’anno 1503, sotto il pontificato di Sua Santità Papa Giulio II, si costituiva la nostra venerabile confraternita con la primitiva denominazione di Congregazione di Santa Maria della Carità. In attuazione dei dettami del concilio tridentino, riceveva dall’eccellentissimo vescovo di Agrigento Mons. Vincenzo Bonincontro, il 16 Luglio 1619, il riconoscimento e la costituzione canonica e, nel 1625, l’approvazione della nuova regola. Degni di essere ricordati si annoverano i sommi pontefici, Alessandro VII, Clemente XII, il cardinale teatino S. Giuseppe Maria Tomasi, il gesuita ven.le padre Luigi La Nuza ed altri eminenti cardinali, vescovi, religiosi e laici che, in diversi periodi, furono di sostegno per la nostra confraternita. Un sentimento profondamente ispirato fece si che, dovendosi prestare a Dio il culto con più fervore, esercitare opere di pietà e uffici caritatevoli, si costruisse, con le elemosine dei confrati, il nostro venerabile oratorio dedicato alla Gran Madre di Dio sotto il titolo della Carità, benedetto il 3 Dicembre 1622. Per i malati cronici ed incurabili, che miseramente morivano abbandonati per le strade della città, si edificava “l’Ospedaletto”. Quest’opera riceveva l’approvazione vescovile nel 1654 e per secoli fu di molta carità in favore dei poveri infermi. Molti fratelli, con il servizio in favore di questi poveri infelici, santificavano la propria vita servendo Cristo in essi. Si aggregava il 18 Gennaio 1734 con bolla di Sua Santità Papa Clemente XII alla venerabile Arciconfraternita della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo e degli Agonizzanti di Roma. Nel 1839 Sua Maestà Ferdinando II, Re del Regno Delle Due Sicilie, con decreto sovrano concedeva l’approvazione civile delle regole, erigendo la confraternita in corpo morale. Riconosciuta dal Regno D’Italia come Istituzione Pubblica di Assistenza e di Beneficenza, veniva trasformata dalla Repubblica Italiana in Ente Ecclesiastico Civilmente riconosciuto. La confraternita trova la sua unità intorno all’Eucaristia, incrementa il culto pubblico al secondo mistero doloroso di Nostro Signore Gesù Cristo, esercita opere di umana e cristiana carità, promuove la cultura cattolica sotto la celeste protezione di Maria SS. della Carità e la guida pastorale dell’eccellentissimo Arcivescovo di Agrigento. La compagnia, per mantenersi degna di tanto retaggio, custodisce l’ingresso a chi vive da buon cristiano sotto i precetti della Santa Romana Chiesa.